"Cool hunter" - Cacciatore di tendenze: lavoro trandy, per pochi eletti…e in fuga

 

Cool hunter Schuman

Cool hunter Schuman
Italia: patria dello stile e della moda …e delle mode. Se il mondo-moda da noi non conosce crisi, il motivo è semplice: le mode, per tutto il mondo, le facciamo noi!
Ecco perché, nella patria dello stile, non c'è mercato per i mitici cool hunter, i “cacciatori di tendenze”, mestiere che i giornali femminili e le sezioni lavoro dei giornali a corto di idee propongono  a intervalli regolari come molto "cool". E non c’è dubbio che siano anche desiderabili. Di fatto però, se sei un cool hunter e vuoi campare del tuo lavoro, ti tocca abbassare le pretese e migrare mestamente verso un Paese diverso dallo Stivale.


Alcuni la definiscono un “non professione”, per altri è invece il lavoro più bello, moderno, creativo e trendy del momento. Il cool hunter in questione - il cacciatore di tendenze - gira il mondo alla ricerca di nuovi stili (forme, materiali, colori, …) e fornisce ai creativi spunti, idee, dati e analisi su cui progettare le nuove linee di prodotti di moda.
E’ una professione di cui in Italia si parla molto ma che, come troppo spesso accade, trova un vero mercato solo all’estero. Alcuni cool hunter lavorano infatti all’interno dei team di ricerca internazionali che fanno capo a grandi agenzie specializzate; altri invece sono consulenti ingaggiati da aziende e atelier per supportare lo sviluppo di nuove collezioni.

Ma a spiattellarci in faccia la realtà dei fatti sono i cool hunter stessi che, manco a dirlo, trovano fortuna oltre i confini nazionali ed esportano il loro sapere (ed il loro saper cercare…) ai cugini spagnoli e francesi soprattutto, i quali stanno sfruttando le loro qualità, competenze, lungimiranza: tutte peculiarità tipiche del cacciatore di tendenze.

Cacciatore di tendenze
Cacciatore di tendenze
Ma il cool hunter, per quanto “figo” come lavoro, non si impara stando seduti sul divano di casa o sfogliando riviste di moda. Si studia, si comincia dal basso facendo da consulenti a piccole aziende locali e poi, se si è meritevoli, si arriva all’olimpo delle maison o delle aziende specializzate nella ricerca di tendenze e nuovi materiali, dove si ricercano anticipazioni creative.
Ma come lavora il cool hunter? Più semplice a dirsi che a farsi: macchina fotografica al collo, voglia di girare il mondo, tanto spirito di osservazione e una buona dose di intuito uniti a creatività, fiuto e libertà. Così si diventa cacciatore di tendenze, dal look al trend notturno, agli spettacoli più in voga.


Antenne supersensibili in grado di captare tutto quello che di nuovo e spontaneo emerge dalla quotidianità,  questi professionisti delle tendenze setacciano strade e locali, dai più trendy ai meno frequentati, raccolgono dati e si creano un database, reale e virtuale, di tutte le informazioni che potrebbero tornare utili allo scopo; mostre, spettacoli, cibi, foto, spot, locali, negozi, oggetti cult e perfino modi di dire. Indispensabile è la frequentazione costante dei punti strategici della città (in Italia soprattutto Milano, ma anche Roma e Firenze) per carpirne i cambiamenti di stile e precederne l’esplosione. Il tutto va poi naturalmente esportato nelle altre città.


Letta così, la faccenda si fa davvero divertente; e lo è, in effetti! Ma quella che può essere una passione, un’attitudine all’attenzione e alla novità emergente, si trasforma ben presto in un mestiere.

cool hunter lavoro
cool hunter lavoro
I risultati delle ricerche – che provengono da tutto il mondo, attraverso segugi sguinzagliati nelle città più vive in fatto di tendenze - convergono in un “contenitore” di tutte queste news, che il più delle volte sono istituti di ricerca e consulenza strategica. Tali agenzie poi metteranno per iscritto, sottoforma di vero e proprio rapporto modello CIA, le segretissime indicazioni in fatto di tendenze nascenti, per poi girarle alle grandi aziende che studieranno, su queste basi, le loro strategie aziendali.


Dite la verità, vi è venuta voglia di tentare il salto e buttarvi nel cool-hunting? Bene! Avete intuito? Sapete le lingue? Beh, non basta.
Come detto prima, occorre una formazione (in marketing, moda, design o pubblicità).
Fatto? Ora, leggete una rivista nuova ogni settimana scegliendo quella che normalmente non avreste mai letto.
Visitate un blog a caso, scritto da e per persone le cui passioni non corrispondono alle vostre.
Sbarazzarsi di tabu, pregiudizi, dogmatismi e negatività perché tutto ciò blocca la capacità di raccogliere nuove idee. Fatto? Ora, espatriate!

@matteogaro


Contenuti correlati...