Tempo di bilanci per l'ultimo film della saga di 007 Spectre, film di punta della stagione autunnale cinematografica. La pellicola, che vede per la quarta volta l'attore britannico Daniel Craig nei panni dell'agente segreto James Bond, di fronte ad una spesa complessiva di produzione che ha sfondato il tetto dei 350 milioni di dollari ha incassato più del doppio, confermando quindi di essere una saga capace ancora di attirare tanta gente al cinema. Ma se al botteghino si sorride più fredda è stata la critica che, come spesso accade, si è divisa tra chi salva e chi condanna la pellicola, anche se quasi tutti comunque hanno accolto con freddezza Spectre.
Come di tradizione per i film di 007 non mancano i tanti scenari a fare da sfondo al film. Si passa come da tradizione da Londra, passando poi per la verde Austria arrivando poi fino a Città del Messico, per volare dopo in Marocco fino a Roma. C'è anche la capitale in Spectre dove sono state girate infatti alcune delle scene più avvincenti del film. Tra un barcone sul Tevere e via Nomentana infatti la città eterna è stato lo scenario dell'inseguimento tra la Aston Martin di Bond e una Jaguar, iniziato sul lungotevere e terminato poi nelle vie cittadine. Quasi un mese di riprese che i romani ricordano molto bene, non solo per la curiosità derivante dal prestigioso set, ma soprattutto per i disagi provocati dalla chiusura di alcune strade che hanno peggiorata la già caotica di suo situazione del traffico di Roma.
Incassi e traffico di Roma a parte sicuramente possiamo dire che non si è trattato di un James Bond che passerà alla storia. La storia comunque regge ed anche la vena ironica è stata apprezzata, meno invece la recitazione di Craig al quale vengono rivolte le solite critiche di essere mono espressione. Il giudizio complessivo alla fine è positivo, per una serie come quella di 007, Spectre è il ventiquattresimo film, è sempre difficile riuscire a mantenere lo standard alto che sia pubblico che critica si aspetta. Trovare un nuovo James Bond non è mai facile ma forse ora è arrivato il momento, dopo quattro film, di pensionare Daniel Craig e magari aprirsi più all'età contemporanea con uno 007 un po' più moderno anche per conquistare il pubblico più giovane.
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